Proroga SismaBonus 2024: come funziona?

SismaBonus fino al 2024: la proroga del decreto italiano

Il SismaBonus 2023 è stato prorogato fino al 31 dicembre 2024 e ciò permette di ottenere una detrazione fiscale compresa tra il 50% e l’85%. Si tratta di una detrazione che va ripartita obbligatoriamente in 5 rate annuali dello stesso importo, Non è possibile, infatti, scegliere il numero di rate per ripartire il beneficio. L’importo massimo del rimborso o detrazione è di 96mila euro.

Come per quello del 2023, quindi, la proroga SismaBonus 2024 si calcola su tutte le spese che vengono sostenute dal contribuente per fare in modo che vengano realizzati gli interventi di riduzione del rischio sismico su edifici che sono già esistenti.

Di fatto, anche la proroga SismaBonus offre gli stessi incentivi che permettono di detrarre le spese sostenute per la riduzione del suddetto rischio sismico e conseguentemente migliorare anche la classe dell’immobile su cui si va ad intervenire. Ciò vuol dire produrre anche un effetto che accresce il valore di mercato dell’immobile.

Va detto, poi, che questa proroga rientra nella Manovra Finanziaria 2023, ma era già stata stabilita una conferma fino al 2024 grazie alla Legge di Bilancio 2022. Tuttavia tutti i nuovi interventi che presuppongono la possibilità di accedere alle agevolazioni dovranno rispettare tutte le novità previste dalle norme più recenti che riguardano il panorama dei bonus edilizi come accaduto, ad esempio, con il SuperBouns.

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    Proroga SismaBonus 2024: come richiederlo e chi può farlo

    Per richiedere il SismaBonus occorre presentare il visto di conformità dei lavori effettuati per non incorrere in problematiche con l’Agenzia delle Entrate. Per questo motivo si consiglia di prestare moltissima attenzione alla documentazione richiesta. Inoltre, chi intende richiedere questa misura per la messa in sicurezza di immobili costruiti in zone a rischio sismico devono anche tener conto del Decreto Antifrode.proroga sisma bonus 2024

    In più, va detto che per il SismaBonus non spetta soltanto ai proprietari di casa ma anche gli inquilini, i locatari e chi usufruisce del comodato d’uso. La detrazione fiscale si può ottenere su un tetto di spese massimo di 96mila euro, in 10 rate annuali e anche con cessione della detrazione ottenuta. Stando all’Agenzia delle Entrate, di fatto, il SismaBonus spetta a tutti i contribuenti IRPF “assoggettati all’imposta sul reddito delle persone fisiche, residenti o meno nel territorio dello Stato”.

    In più, la Legge di Bilancio 2022 ha prorogato anche la possibilità di cessione del credito e sconto in fattura anche per il SismaBouns, oltre che per tutti gli altri bonus edilizi. Va precisato, inoltre, che quando non viene utilizzata direttamente la detrazione ma si decide di optare per cessione o sconto (anche per gli interventi differenti dal SuperBonus 110%), è stato introdotto l’obbligo di richiedere la cosiddetta asseverazione sulla congruità della spesa, oltre che il visto di conformità a soggetti abilitati.

    Va precisato anche, che il Decreto Milleproroghe (L. 15/2020) ha chiarito come sia i costi per il visto di conformità che per l’asseverazione sulla congruità della spesa possono sempre essere detraibili.