Provvigione agenzia immobiliare per affitto: quanto e quando si paga?
Quello che c’è da sapere sulle provvigioni per affitto delle agenzie immobiliari
Le cifre non saranno certo quelle di una compravendita, ma anche prendere in affitto o locare una casa comporta tutta una serie di costi; tra questi rientra la provvigione agenzia immobiliare per affitto, qualora il locatore (chi affitta) o il locatario (l’affittuario) si rivolgano ad un agente immobiliare. Questi è un mediatore, alle dipendenze di un’agenzia immobiliare, che fornisce un servizio volto a favorire la conclusione di contratti di compravendita o di locazione immobiliare.
La provvigione per l’affitto, quindi, è quanto spetta all’agenzia a fronte del servizio reso ai suoi clienti. Piuttosto, bisogna capire per quali di questi servizi è effettivamente dovuta la provvigione; se è sempre dovuta e, soprattutto, a quanto ammonta e su quale delle due parti grava il versamento.
In questo articolo analizzeremo tutti questi aspetti, ossia spiegheremo tutto ciò che c’è da sapere sulle provvigioni per l’affitto spettanti alle agenzie immobiliari.
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Provvigione agenzia immobiliare per affitto: costo per il proprietario
Il Codice Civile definisce la locazione (art. 1571 c.c.) come il contratto con cui una parte, detta locatore, si obbliga a far godere all’altra parte, ossia al conduttore o locatario o inquilino, una cosa mobile o immobile per un dato tempo verso un determinato corrispettivo (il canone locatizio).
Dal punto di vista dei soggetti coinvolti, il ricorso all’agente immobiliare implica l’assunzione da parte di quest’ultimo di diversi incarichi per conto dei suoi clienti.
Vediamo, innanzitutto, come agisce l’agente per conto del locatore.
Rivolgendosi ad un’agenzia immobiliare, il locatore indicherà l’immobile che intende affittare. Da parte sua l’agenzia procederà:
- alla verifica e valutazione dell’immobile;
- alla ricerca dei clienti;
- alla redazione del contratto.
Possono a prima vista sembrare tre semplici passaggi, eppure ciascuno di essi richiede del tempo e soprattutto tutta l’abilità dell’agente nel portare a termine la trattativa con i potenziali clienti, soddisfando nella maniera più adeguata possibile le esigenze del locatore.
Dopo aver verificato l’agibilità dell’immobile (suggerendo magari al proprietario di apportare alcune interventi per rendere migliore la casa) e proposto un canone d’affitto al locatore, inizia la fase centrale e più delicata del lavoro dell’agenzia: la ricerca di potenziali affittuari. Qui l’agenzia deve mettere in campo tutte le sue abilità nel pubblicizzare e promuovere l’immobile e nel contattare i clienti. Ma non solo: sarà l’agente a dover valutare l’affidabilità del potenziale locatario.
Da ultimo, all’agente spetta la parte burocratica, ossia redigere il contratto d’affitto, dovendo aver cura di rispettare, in norma alle leggi, tutte le esigenze del locatore. In genere, le soluzioni proposte, relativamente alla tipologia contrattuale, sono:
- 4+4 anni con canone libero;
- 3+2 anni a canone concordato.
Soffermarsi su questi aspetti può essere utile al lettore per comprendere come il compito di un agente non sia solo di mediazione, dal momento che, una volta ricevuto il mandato dal proprietario-locatore, egli si farà carico di tutta la trafila e gli adempimenti per scegliere gli inquilini e stipulare il contratto di locazione e che dunque, in fin dei conti, la provvigione per l’affitto ha una sua ragion d’essere!
A quanto ammonta, dunque, la provvigione per l’affitto di una casa che il proprietario deve all’agenzia immobiliare?
Il costo medio della provvigione si calcola in percentuale rispetto all’importo dell’affitto, ossia l’importo di una mensilità + il 15% del canone annuo dell’immobile.
Costo di provvigione agenzia per affittuario
Vediamo adesso la situazione opposta, ossia quando a ricorrere ad un’agenzia immobiliare è il probabile affittuario.
Per chi è alla ricerca di un locale in affitto, rivolgersi ad un’agenzia ha i suoi vantaggi. L’agente, infatti, raccolte le richieste del cliente saprà cercare la soluzione più idonea al caso specifico. D’altronde, chi di noi si è imbattuto nella ricerca di un immobile da affittare sa bene quanto può essere estenuante la ricerca tra siti e un’infinità di offerte, spesso svantaggiose rispetto a quello che è il valore di mercato di un affitto e spiacevoli sorprese. Anziché navigare a vista, con l’aiuto di un agente, possiamo tranquillamente tracciare la rotta che ci porterà verso porti più sicuri.
Metafore a parte, anche in questo caso un bravo agente si attiverà per:
- cercare un immobile rispondente alle esigenze espresse dal cliente;
- fissare gli appuntamenti per far visitare l’immobile;
- gestire le pratiche burocratiche relative al contratto.
Dunque l’agenzia si fa carico, come avviene con il proprietario-locatore, di tutte le incombenze cui altrimenti dovrebbe provvedere il futuro affittuario (con un maggior dispendio di tempo e di energie!).
Ovviamente anche qui è prevista una provvigione all’agenzia per l’affitto che, in maniera analoga a quanto abbiamo visto per il locatore, è pari ad una mensilità del canone di affitto + il 15% del canone annuo.
Quando e come pagare la provvigione per affitto all’agenzia
Sulla base di quanto finora esposto, sia il locatore che il locatario sono dunque tenuti al versamento della provvigione, salvo diverso accordo (da tenere bene a mente questo inciso, perché a breve spiegheremo a cosa si riferisce).
A stabilirlo è stata la Corte di Cassazione con la sentenza 24950/2016 che non solo ha fatto chiarezza in merito, ma ha altresì subordinato l’obbligatorietà e il diritto alla provvigione al momento della conclusione dell’affare, che si ha quando l’agenzia raggiunge l’accordo tra le parti. Ciò che conta, in pratica, è l’utilità che l’intervento del mediatore ha apportato ai contraenti, a prescindere dall’esistenza di un contratto scritto.
Questo sta a significare che il pagamento avviene nel momento in cui è stato raggiunto l’accordo, sia esso verbale o scritto, ovvero quando si firma il contratto.
Per quanto attiene alle modalità si può pattuire di:
- Versare un anticipo, da saldare poi una volta terminato il lavoro;
- Pagare l’intera somma a fine incarico.
Il pagamento può essere effettuato in contanti o in assegni e bonifici (soluzione consigliata per importi superiori ai 2000€).
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